Contemplazione

by Thich Nhat HanhDecember 17, 2021


La luna è piena stanotte,

affidiamo dunque la preghiera alle stelle.

Il potere della concentrazione,

attraverso lo splendore della mente unificata,

scuote l’universo.


Tutti gli esseri viventi sono qui stanotte

a testimoniare l’oceano di paura

che inonda la Terra.


 Al suono della campana di mezzanotte,

tutti nelle dieci direzioni congiungono le mani

e danno inizio alla meditazione di Mahakaruna.


La compassione zampilla dal cuore,

come pura, rinfrescante acqua,

curando le ferite della vita.


Dal picco più alto della Montagna della Mente,

scorre l’acqua benedetta,

penetrando nei campi di riso e negli aranceti.


Il serpente velenoso beve

una goccia di questo nettare

dalla punta di un filo d’erba,

e il veleno svanisce dalla sua lingua.


Le frecce di Mara

si trasformano

in fiori profumati.


Mirabile azione dell’acqua curativa –

misteriosa trasformazione!

Una bambina ora tiene tra le braccia innocenti il serpente.


Le foglie sono ancora verdi nel giardino antico.

La luce scintillante del sole sorride sulla neve,

e la sacra fonte di nuovo scorre verso l’est.


Sui rami di salice di Avalokita,

o nel mio cuore,

l’acqua curativa è la stessa.


Stanotte tutte le bombe

cadono ai nostri piedi

e si trasformano in polvere.


Un fiore,

due fiori,

milioni di minuscoli fiori

appaiono nei verdi campi.


La porta della liberazione si apre

con un sorriso sulle labbra

del mio bambino innocente.



Questa è una meditazione di metta (amore) per produrre il balsamo di amrita (l’immortalità) capace di trasformare il cuore e il mondo. La compassione scorrerà come acqua curativa dalla cima di una montagna. Quando penetra nei campi sottostanti, ognuno ne trae beneficio. Il cobra, dopo averne bevuta una goccia, sente che il veleno svanisce. La bambina tiene il serpente restando illesa. Le frecce scoccate da Mara si trasformano in fiori.


Questa poesia è stata attaccata dai comunisti che non ne compresero le immagini. Dissero che li condannavo come Mara, che gli “sparavo contro”, che sostenevo la vita degli imperialisti americani, il cobra, che non può essere mai compassionevole, dissero. La mia poesia, insieme con queste critiche, è stata pubblicata in una rivista di Hanoi nel 1965.


Anche il mio saggio “Una rosa per la tua tasca” è stato attaccato dal National Liberation Front, che diceva che “Thich Nhat Hanh consiglia di stare attaccati alla propria madre per dimenticare la patria.” Scrissi un articolo in una rivista di Saigon paragonando buddhismo e marxismo, dicendo che partono dallo stesso punto, la realizzazione della prima Nobile Verità, ma subito divergono. I buddhisti sperimentano la sofferenza e fanno della compassione la sorgente d’energia per l’azione, mentre i marxisti usano come energia la rabbia.


Raccolta di poesie di Thich Nhat Hanh "Chiamami con i miei veri nomi"

Traduzione di Chandra Livia Candiani