Discorso sul Sigillo del Dharma

by Thich Nhat HanhNovember 26, 2021

Ho udito queste parole del Buddha una volta che il Signore dimorava a Vaishali, con la sua comunità di monaci. Un giorno disse alla comunità: “Conoscete il meraviglioso Sigillo del Dharma? Oggi vorrei parlarvene e spiegarvelo. Per favore, ascoltatelo con mente pura, accoglietelo con cura e fate del vostro meglio per ricordarlo e praticarlo”. La comunità dei monaci rispose: “Meraviglioso, Onorato dal mondo! Per favore, insegnaci. Ti ascoltiamo con attenzione”.

Il Buddha disse: “La vacuità non è né essere né non essere. È libera da ogni opinione erronea; non è prodotta né distrutta e non può essere afferrata sulla base delle proprie convinzioni. Perché? Perché la vacuità non può essere localizzata in un punto dello spazio; non ha forma; non è un oggetto della percezione; non è mai nata e non la si può afferrare con l’intelletto. Poiché non la si può afferrare, abbraccia tutti i fenomeni e risiede solo nella saggezza non discorsiva e non discriminante. Monaci, questa è l’unica comprensione vera e corretta! Dovreste sapere che questo vale non solo per la vacuità ma per tutti i fenomeni. Questo è il Sigillo del Dharma.

Il Sigillo del Dharma è detto anche le Tre Porte della Liberazione. È l’insegnamento fondamentale di tutti i buddha, è l’occhio di tutti i buddha, la destinazione di tutti i buddha. Ascoltatelo e ricevetelo con attenzione. Memorizzatelo bene e mettetelo in pratica fin nel cuore della realtà.

Monaci, trovate un luogo tranquillo dove meditare, ad esempio sotto un albero in un bosco. Là potrete capire che la forma è fonte di sofferenza, è vuota e impermanente; ne conseguirà che non vi attaccherete a essa e raggiungerete la comprensione non discriminante della forma. Fate lo stesso con le sensazioni, le percezioni, le formazioni mentali e la coscienza. Rendetevi conto che sono fonte di sofferenza, vuote e impermanenti ed elevatevi al di sopra delle opinioni erronee su di esse, realizzando la comprensione non discriminante delle sensazioni, delle percezioni, delle formazioni mentali e della coscienza. Monaci, i cinque aggregati sono vuoti; sono un prodotto della mente. Una volta che la mente smette di operare nel suo modo abituale, anche gli aggregati smettono di operare. Quando ve ne renderete conto sarete liberati, al di là di ogni opinione. Questa è la vacuità, la Prima Porta della Liberazione.

Monaci, dimorando nella concentrazione vedete la dissoluzione della forma e liberatevi dalla natura illusoria della percezione riguardo alla forma. Rendetevi conto della dissoluzione dei suoni, degli odori, dei sapori, del tatto e delle formazioni mentali e siate liberi dalla natura illusoria delle percezioni riguardo a suoni, odori, sapori, tatto e formazioni mentali.

Questa meditazione è detta ‘assenza di segno’ ed è la Seconda Porta della Liberazione. Una volta oltrepassata questa porta, la vostra conoscenza sarà pura. Grazie a questa purezza di comprensione, le tre qualità contaminanti della mente – avidità, odio e illusione – saranno sradicate. Una volta sradicate, dimorerete nel regno della conoscenza non discorsiva e non discriminante. Quando dimorate in questa conoscenza, le opinioni riguardo a ‘io e mio’, e di conseguenza tutte le opinioni, non trovano più alcun fondamento né occasione per sorgere.

Monaci, una volta liberi dal concetto di ‘io sono’, smettete di considerare ciò che vedete, che udite e che percepite come realtà indipendenti dalla vostra coscienza. Perché? Perché sapete che anche la coscienza è determinata da condizioni ed è impermanente e, a causa della sua natura impermanente, a sua volta non può essere afferrata. Questa meditazione si chiama ‘assenza di desiderio’ ed è la Terza Porta della Liberazione. Una volta oltrepassata questa porta, fate piena esperienza della vera natura di tutti i fenomeni e non vi aggrappate più ad alcuno di essi, perché ne avrete visto la natura incondizionata”.

Il Buddha disse alla comunità dei monaci: “Questo è il meraviglioso Sigillo del Dharma, ossia le Tre Porte della Liberazione. Se lo studierete e lo praticherete, di certo raggiungerete la pura conoscenza”.

I monaci furono molto felici di udire l’insegnamento dell’Onorato dal mondo. Gli resero omaggio e gli promisero di imparare e praticare questo meraviglioso insegnamento.



Tripitaka Taisho riveduto 104

Commento in: Thich Nhat Hanh, Il cuore dell’insegnamento del Buddha, Vicenza, Neri Pozza, 2000.