È questa l’unica mente
Le tue fortificazioni –
chi ha promesso di costruirle per te? –
questa mattina all’improvviso
ci ritroviamo
a galleggiare sull’oceano
tra venti e onde.
La sofferenza stessa erige l’ultimo riparo
in cui
passerai
la più crudele delle notti.
Ripetimi quel che ho promesso
(molto tempo fa),
perché io sia presente quel giorno a farti da testimone.
Le frecce che mi hanno colpito – ancora le porto
nella carne viva.
Non sono state rese.
Prenditi molta cura del tuo giardino, fratello,
io sono un uccello e, come tutti gli uccelli,
vado in cerca solo di acqua fresca e semi buoni.
Torneremo nel tuo giardino.
Sii il monarca della tua vita
e firma il decreto
d’esilio per la sofferenza
e richiama da ogni angolo dell’universo
il potere degli uccelli e dei fiori,
la vitalità della giovinezza.
Tutto l’universo sorriderà
quando sorrideranno i tuoi occhi.
Questa poesia è stata scritta nel 1960 nel piccolo Bamboo Grove Temple a Gia Dinh, dove la mia capanna aveva il pavimento di terra battuta. L’ho scritta per i monaci e le monache, per confermargli amore e sostegno. Sapevo quanto soffrissero per la guerra.
Raccolta di poesie di Thich Nhat Hanh "Chiamami con i miei veri nomi"
Traduzione di Chandra Livia Candiani