Il nuovo villaggio

by Thich Nhat HanhDecember 17, 2021


Non ho fiammiferi questa mattina,

e il mio focolare è freddo

come un umido, giorno d’autunno.

Il mio dipinto è quasi finito.

Vado dal vicino a chiedere del fuoco.

(Ti ricordi che da ragazzini

lo facevamo spesso?)


Mi chiedi cosa farò se il vicino non avesse fuoco.

Rispondo: “Ci metteremo a cantare insieme.”

Ricordo cosa mi disse la Madre,

e ti chiederemo di venire al nuovo villaggio.

Per favore non scordarti di cantare.

Sono sicuro che qualcuno nel villaggio ha ancora del fuoco.

Chiedo a tutti voi

di alzare in alto le mani

e di dirmi la verità.

“Credete, come me,

che qualcuno nel villaggio

mantenga vivo il fuoco?”


So di povere famiglie

dove c’è sempre un fuoco che brucia

con le pellicine del riso nel focolare.

Ricordo cosa mi disse la Madre.

Non disturberò il buon cuore.

Voglio mettere delicatamente

sopra le pellicine di riso

una manciata di paglia

e aspettare pazientemente finché nasca il fuoco.

Poi, con un lieve soffio, ravvivare la fiamma.


Oggi, fratello, sei tornato da un lungo viaggio.

Senti il tepore nel cuore

mentre contempli il leggero fumo coprire la nostra casa di paglia.

Vieni nel nostro villaggio.

Ti stiamo aspettando..

Nostra sorella tiene vivo il fuoco

nel focolare antico.


La tua barca segue la corrente

senza esitazione

sotto la protettiva luce delle stelle.


La tua barca continua a procedere.

Anche se la nebbia scende,

non preoccuparti,

perché lo sai

l’amore di oggi

è sufficiente

per provvedere al tepore di domani.


C’è un bel fuoco ora a casa mia.

Vieni a farmi visita.

Per migliaia di anni,

qualcuno ha cercato di costruire un ponte per collegare le due rive.

Il mio quadro è appena finito.

I colori sono ancora freschi.

Vogliamo mostrartelo.

Il fuoco crepita allegramente.

Aggiungeremo qualche candela.



Questa poesia è stata scritta per i lavoratori della School of Youth for Social Service. In passato non esistevano i fiammiferi. Si doveva tener vivo il fuoco in cucina. Se non c’era fuoco, non si poteva cucinare. Bisognava andare a casa del vicino per chiedergli il fuoco.


Raccolta di poesie di Thich Nhat Hanh "Chiamami con i miei veri nomi"

Traduzione di Chandra Livia Candiani