La meditazione del lavoro
C’è sempre la possibilità di fare esperienza del lavoro in consapevolezza nei nostri centri di pratica. La meditazione del lavoro può essere un tempo gioioso, spensierato per la comunità mentre lavoriamo insieme. Sia che stiamo rastrellando le foglie, tagliando a pezzettini gli ortaggi, lavando i piatti, piegando la biancheria, lavorando nell’orto o pulendo i bagni, noi scopriamo che possiamo conservare la nostra libertà, felicità, gioia e pace mentre stiamo lavorando.
A volte le persone chiedono, come faccio a sapere che sto lavorando in consapevolezza? Se sei consapevole del tuo corpo e del tuo respiro, allora stai lavorando in consapevolezza. Se riesci a rallegrare la mente e conservi una postura rilassata e leggerezza nelle tue azioni, allora stai lavorando con l’agio della giusta consapevolezza.
La consapevolezza ti farà sapere se il tuo corpo è diventato teso oppure se stai usando più forza e sforzo di quanto sia realmente necessario. Se sei consapevole di questo, allora hai un’opportunità per fermarti, respirare, rilassarti e sorridere prima di continuare il lavoro con uno spirito più leggero. Se stai lavorando semplicemente per terminare il compito il più presto possibile, allora neanche questo è lavorare meditando poiché pensi che puoi essere felice soltanto quando avrai concluso il compito. Nella meditazione del lavoro vogliamo conservare la nostra libertà e felicità all’inizio, nel mezzo e alla fine del compito. Così spingiamo la carriola piena di sterco non per spostare quanto più sterco possibile e nel più breve tempo possibile, ma per goderci totalmente l’esperienza di spingere la carriola. Ci godiamo ogni passo e spingiamo la carriola *come una persona libera*. Siamo i maestri del compito.
Nei nostri centri di pratica, di solito parliamo soltanto quando è necessario e relativamente al lavoro che stiamo facendo; se chiacchieriamo, allora è facile perdersi nelle chiacchiere. Non stiamo più con le nostre mani e le carote o con le nostre braccia e il rastrello.
La meditazione del lavoro è anche una possibilità che abbiamo per riconoscere le nostre energie abitudinali. Forse queste energie abitudinali ci sono state tramandate dai nostri genitori, nonni o insegnanti. Il modo in cui spazziamo il pavimento, il modo in cui spingiamo la carriola, il modo in cui cuciniamo. La nostra energia di consapevolezza riconosce le nostre abitudini, sorride loro e le accetta. Ci potrebbe piacere dire con gentilezza “Ciao Mamma” o “Ciao Papà” o “Ciao maestro” quando li riconosciamo in noi nel modo in cui stiamo agendo.
Man mano che approfondiamo la nostra pratica, potremmo anche invitare direttamente i nostri genitori o i nostri cari a stare con noi mentre lavoriamo. “Caro nonno, per favore godi di rastrellare le foglie con le mie braccia” oppure “Cara nonna, per favore cucina con le mie mani”. Lavorare consapevolmente ci consente di toccare profondamente la vita attraverso infinite generazioni.
Possiamo memorizzare e recitare versi di pratica per sostenere la nostra consapevolezza mentre stiamo svolgendo le nostre attività quotidiane. Puoi anche creare la tua propria poesia.
**Pulendo il bagno**
Che meraviglia
strofinare e pulire.
Giorno dopo giorno,
il mio cuore e la mia mente diventano più chiari.
**Spazzando**
Mentre spazzo con cura
il terreno dell’illuminazione,
un albero di comprensione
spunta dalla Terra.
**Gettando la spazzatura**
Nella spazzatura vedo una rosa.
Nella rosa vedo il compost.
Tutto è in trasformazione.
L’impermanenza è vita.