La solitaria torre di guardia

by Thich Nhat HanhDecember 17, 2021


Alta

in cima

al tacco a spillo

della scarpa della donna di piacere,

costruisci la tua torre di guardia –

le tue feritoie aperte

sui malandati tetti di paglia;

le tue feritoie aperte

sui giardini avvizziti

e le risaie distrutte,

dove di notte

le nostre anime ritornano

e danzano

in silenzio.


A mezzogiorno,

lanci le scatolette di sardine vuote,

le lattine di birra vuote,

le bottiglie di Coca Cola vuote,

i mozziconi di sigaretta.


Al pomeriggio,

punti le canne nere della pistola

al corpo,

il misero corpo,

della nostra patria.


E quando scende la sera,

scacci la solitudine

sparando razzi

nell’aria.


Anche la più minuscola formica sul tetto di paglia

trema di paura.


Sei sempre in cerca

di un nemico.


Ma il nemico è qui

e governa il tuo universo,

regna in te

ed è ovunque.

Lì, nel tuo cuore,

il nemico aspetta

come un esplosivo

il suo momento.


Alta

sulla cima

del tacco a spillo

della scarpa della donna di piacere,

costruisci la tua torre di guardia.


Ma verrà il giorno

che,

una per una e a milioni,

le lacrime del nostro popolo

si incontreranno e mescoleranno,

e i rivoli diventeranno stagni, ruscelli, fiumi.

I fiumi scorreranno

e scorreranno,

cresceranno e cresceranno,

finché un’ondata di lacrime

laverà via

il rossetto e la cipria della donna di piacere,

e il tuo oro, il tuo argento,

il tuo potere.

L’alluvione di lacrime

laverà via

la tua spazzatura,

i tuoi cascami,

il tuo ciarpame.



Scritta nel 1966.

Raccolta di poesie di Thich Nhat Hanh "Chiamami con i miei veri nomi"

Traduzione di Chandra Livia Candiani