Messaggio

by Thich Nhat HanhDecember 17, 2021


La vita ha impresso le sue orme sulla mia fronte.

Ma questa mattina sono ritornato bambino.

Il sorriso, scorto tra le foglie e i fiori,

è ricomparso a spianare le rughe,

come la pioggia cancella le impronte sulla sabbia.

Inizia un nuovo ciclo di nascita e morte.


Cammino sulle spine, ma risoluto, come fossero fiori.

A testa alta.

Le rime sbocciano tra i suoni di bombe e di mortai.

Le lacrime versate ieri sono diventate pioggia.

Mi calma ascoltare il suo suono sul tetto di paglia.

L’infanzia, il mio luogo natale, mi chiama,

e la pioggia scioglie la mia disperazione.


Sono ancora qui vivo, ancora capace di un quieto sorriso.

O dolce frutto generato dall’albero della sofferenza!

Trasporto il cadavere di mio fratello,

attraversando nel buio il campo di riso.

La terra ti terrà stretto tra le sue braccia, mio amato,

perché domani tu rinasca fiore,

fiore dal quieto sorriso nel campo al mattino.

Ora non piangi più, caro.

Abbiamo valicato una notte troppo profonda.


Questa mattina,

m’inginocchio sull’erba,

quando noto la tua presenza.

Fiori che indossano il meraviglioso sorriso dell’ineffabilità

mi parlano in silenzio.


Il messaggio,

il messaggio d’amore

e comprensione,

ci è davvero pervenuto.



Scritta nel 1964 a Saigon. Pubblicata nel 1966 dalla Fellowship of Reconciliation come biglietto natalizio.


Raccolta di poesie di Thich Nhat Hanh "Chiamami con i miei veri nomi"

Traduzione di Chandra Livia Candiani