Mudra

by Thich Nhat HanhDecember 17, 2021


Non ascoltare il poeta.

Nel suo caffè del mattino, c’è una lacrima.


Non ascoltarmi.

Non farlo.

Nel mio caffè del mattino c’è una goccia di sangue.

Non rimproverarmi, fratello,

se non posso inghiottire liquidi.

L’aria si è ghiacciata nei miei polmoni.


Mi ha detto: “Lasciami piangere coi tuoi occhi

perché non ho più occhi.

Lasciami camminare con i tuoi piedi,

perché non ho piedi.”

Con le mani

tocco il tuo incubo.

Mi ha detto: “Sono stato salvato.

Non ho più bisogno di salvezza.”

La salvezza è per noi.


La mia mano sul tavolo,

il cosmo resta in silenzio.

Il grande oceano non ha mai placato i suoi singhiozzi.

Le cinque montagne mantengono

le posizioni originali di Cielo e Terra.


Molto più in alto della Via Lattea,

i segreti dell’universo si rivelano.

Ma la mia mano destra sta ancora sul tavolo –

in attesa che l’umanità si risvegli.


No, la mia mano non si rovescerà mai su questo tavolo

come la valva di conchiglia

che ondeggia sulla riva,

come il cadavere di un uomo abbattuto da una pallottola.

Montagna e fiume sono sconfitti.

I corpi celesti sono spenti,

e l’eterno mormorio del grande oceano tace.


La mia mano è ancora sul tavolo,

e le cinque montagne

ancora s’innalzano.

Il segreto non è stato rivelato.

I corpi celesti continuano a conversare tra loro.

La mia mano è ancora sul tavolo,

in attesa del momento

per rovesciare l’equilibrio di Cielo e Terra –

la mia mano,

questa piccola mano,

è come una montagna.



Un mudra è un gesto della mano usato in meditazione per evocare un particolare stato. Nel 1967 ho letto questa poesia e quella intitolata “Pace” alla Town Hall a New York City con Arthur Miller, Robert Lowell, Daniel Berrigan, e altri venti poeti. Il verso “Non ascoltare il poeta” vuole dire che il poeta soffre moltissimo e che, se lo ascolti, anche tu soffrirai. “Non rimproverarmi, fratello,se non posso inghiottire liquidi. L’aria si è ghiacciata nei miei polmoni.” significa che non si può gustare il caffè perché c’è dentro una goccia di sangue. La persona morta mi chiede in prestito gli occhi per piangere, perché non li ha più. Il veterano che non può camminare chiede: “Lasciami camminare con i tuoi piedi, perché non ho piedi.” Un anno dopo, parlando a una conferenza internazionale a Montreal, ho supplicato: “Liberateci dalla vostra liberazione.” Il mudra di questa poesia è così: metto sul tavolo la mano a forma di montagna. Bisogna essere molto fermi, molto concentrati, per mantenere la stabilità; altrimenti si perde l’equilibrio.


Raccolta di poesie di Thich Nhat Hanh "Chiamami con i miei veri nomi"

Traduzione di Chandra Livia Candiani